Apparire è una cosa, esserci ne è un’altra.
Riporto di seguito quanto ha scritto il grande Umberto Eco: “Il primo eroe dell’apparire è stato l’imbecille che andava a mettersi dietro agli intervistati e agitava la manina. Ciò gli consentiva di essere riconosciuto la sera dopo al bar (“Lo sai che ti ho visto in tv?”), ma certamente queste apparizioni duravano lo spazio di un mattino. Quindi gradatamente si è accettata l’idea che per apparire in modo costante ed evidente occorresse fare cose che un giorno avrebbero fruttato la cattiva reputazione. Non che non si aspiri anche alla buona reputazione, ma è faticoso conquistarla, dovresti aver compiuto un atto eroico, aver vinto se non il Nobel almeno lo Strega, aver passato la vita a curare i lebbrosi, e non sono cose alla portata di ogni mezza calzetta. Più facile diventare soggetto di interesse, meglio se morboso, se si è andati a letto per denaro con una persona famosa, o se si è stati accusati di peculato” – Umberto Eco La fama, il successo e il potere sono cose a cui puoi accedere con le capacità e le connessioni giuste, tuttavia rimangono obiettivi raggiungibili per pochi. In alternativa puoi crearti una reputazione, dei legami sulla fiducia e un pubblico attento anche se limitato. La strada giusta non è quella di apparire bensì quella di esserci, quella di intrecciare relazioni con la tua rete di contatti. Per fare questo, in estrema analisi, devi essere predisposto ad ascoltare l’altro, se non lo fai non potrai mai sapere davvero chi è, con chi stai parlando, le sue passioni, le sue volontà, i suoi obiettivi. Non parlare di te con i tuoi contatti, parla di loro, ascolta (chissà perchè abbiamo due orecchie ed una sola bocca!) e soprattutto muovi la tua mente verso un obiettivo: come ti posso aiutare? Sembra strano vero? Eppure predisporti all’aiuto attivo, a capire cosa puoi fare per la persona che hai di fronte, a come la tua rete di contatti potrebbe essergli utile ti farà apparire in una maniera diversa, nuova, perchè potrai comunicare di esserci. In alternativa, la strada indicata da Umberto Eco è sempre percorribile, diventando un “soggetto di interesse”, obiettivo più semplice e realizzabile se non hai specchi in casa in cui guardarti. Permetti di presentarmi, mi chiamo Antonio Finocchi, mi definisco un Agevolatore di Business, un Aggregatore di Relazioni, mi occupo di Economia Collaborativa.Sono imprenditore dal 1984, le mie aziende sono tuttora floride e sul mercato, le mie intuizioni imprenditoriali hanno generato format e attività di importante livello.Mi occupo di mentoring, trasferimento professionale di esperienze, credo fermamente che “puoi trasferire solo ciò che hai fatto di persona”.Sono il creatore di Imprenditore Evoluto(R) e Time Voucher(R) e dell’ultima realtà imprenditoriale (OPEN) che si occupa di Marketing Strategico e Consulenza Imprenditoriale.Se vuoi conoscere qualcosa di più su di me visita il mio sito e quello della mia azienda.Continua a seguirmi!
Hai solo dei sottoposti e non dei collaboratori, se non fai queste 5 cose.
Essere imprenditore oggi non è sempre facile. L’imprenditore è la persona che ha dentro di se una dote innata, “la resilienza“. Prendo in prestito dal vocabolario il significato di questa parola: “la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità” Un imprenditore quindi è una persona che ha il dono della risoluzione dei problemi. Per fare questo però ci si deve circondare di persone che sia efficienti ed efficaci e che svolgano il loro lavoro con attrazione, con capacità e soprattutto in armonia. Ci sono 5 cose fondamentali che un buon imprenditore deve applicare ogni giorno con i propri collaboratori, perchè siano tali e non si sentano solo dei “sottoposti“. Vediamole. 1. Accettazione Le persone hanno un bisogno fortissimo di essere accettate da coloro che le circondano. In particolare vogliono essere considerate importanti e preziose dal loro capo. Esprimere accettazione è molto importante, ma come esprimerla? Basta un sorriso amichevole, il sorriso è una pratica troppe volte dimenticata che fa bene a chi lo porge e soprattutto a chi lo riceve. Anche quando pensi che nessuno ti stia guardando, tutti stanno guardando. Tutto ciò che dici o non dici, tutto ciò che fai o non fai, viene osservato dal tuo staff. 2. Apprezzamento Ringrazia i tuoi collaboratori per tutto quello che fanno. La gratitudine è una cosa fondamentale, fa sentire apprezzati e quindi infonde sicurezza e voglia di fare. (Ho dedicato un capitolo intero sulla gratitudine nel mio libro “Fra il dire e il fare, c’è di mezzo…il fare!) 3. Ammirazione Trova qualcosa da ammirare negli altri: i vestiti che indossano o un accessorio personale come una borsa o una cravatta. Ammirane la pettinatura, le scarpe e la macchina. Certo non devi enfatizzare e sforzarti di fare dei complimenti, perchè la falsità traspare e quello che pensavi fosse una benna azione potrebbe ritorcerti contro come un boomerang. Non dimenticarti di complimentarti con i tuoi collaboratori ogni volta che fanno qualcosa che non è ordinario. Magari perchè si sono trattenuti in ufficio oltre l’orario di lavoro, complimentati per il contributo importante che danno all’azienda. 4. Approvazione Esprimi generosamente la tua approvazione per l’operato dei collaboratori. La parola autostima, come dice la parola stessa, ognuno se la crea per se, ma incentivare le persone a costruirsi la propria autostima le rende più sicure, quindi più inclini a osare e rendere maggiormente. Elogiare soddisfa uno dei bisogni più radicati nella natura umana. Non è necessario fare una festa per elogiare qualcuno, basta mandare anche una semplice mail o incontrarli di proposito per elogiare impegno. 5. Attenzione Ascoltare gli altri è di vitale importanza, e un buon ascolto racchiude i 4 passi appena accennati, ti consente di accettare la persona che hai di fronte, apprezzarla perchè ti è venuta a parlare, ammirarla per ciò che ti sta dicendo, approvare il suo impegno. I collaboratori hanno bisogno di parlare con il loro capo ed è un dovere di un buon capo ascoltarli attentamente. Tieni la porta della tua stanza aperta ogni volta che puoi, elimina ogni barriera, dai il tempo necessario ad ognuno per parlare comodamente ed esprimersi liberamente. I nostri collaboratori sono parte integrante della nostra attività, non sono solo dei numeri, sono degli alleati che devono essere trattati correttamente, solo così ci accompagneranno verso il successo. Eppure molti imprenditori faticano a trovare quelli giusti, hanno frequenti “ricambi” perché “le persone non durano” o “non hanno voglia di lavorare”. Analizzando più approfonditamente la situazione si scopre però che la colpa viene spesso dall’alto. I motivi sono molteplici. I dipendenti/collaboratori non si sentono parte di una squadra; gli viene chiesto di lavorare duramente, di fare ore extra, in cambio di nemmeno un “grazie”. Per l’azienda tutto è dovuto, e a parti inverse l’azienda sta facendo “un favore immenso” al collaboratore, quando ad esempio concede un giorno di ferie. Le persone che lavorano con te devono seguire un obiettivo comune, e devono essere ammirarti e apprezzarti. Come riuscirci? Applica queste semplice regole e trasforma la tua azienda in una vera forza della natura. E impara ad ascoltare (sia nella vita che nel business). Se chi lavora per te ha qualcosa da dirti, è solo per migliorare la condizione di entrambi e rendere la collaborazione più efficiente ed efficace. Non trattare le persone come merce facilmente sostituibile, trasformale invece nei tuoi più potenti alleati! Ogni giorno il mio obiettivo è ispirare le persone che si relazionano con me a fare cose nuove ed insieme riusciamo a scoprire sempre modi nuovi per fare quello che facciamo. Se questo articolo ha suscitato la tua attenzione condividilo, scrivi un commento, vai sulla mia pagina Facebook @antoniofinocchi oppure sul mio sito www.antoniofinocchi.it e potrai scaricare del materiale di valore. WE INSPIRE INNOVATION, NOT NEWS Contattami qui: